Quando per una volta il sapere di non esserci mi ha provocato piacere. Un pallone, un gioco presuntuoso e si è già adulti. Quanto avrei voluto dire ed ho taciuto, tanto avrei voluto fare e non ho fatto.
Ho ucciso il diavolo.
Diciotto anni, la disperazione di un padre non è una resa. Un treno parte, il pianto di una madre non è abbandono. Ho affidato la mia vita ad un migliore amico che ancora non avevo conosciuto.
Ho ucciso il diavolo.
Quando la tristezza prevaricava la mia mente ed ancora sorridevo. Ho lasciato una donna infedele, senza dirle di saperlo e senza rancore.
Ho ucciso il diavolo.
Conservando di tutto le cose belle, quasi dimenticando le brutte. Innanzi ad un referto medico ho immaginato un tramonto da cartolina.
Ho nascosto i dischi contraffatti di un ambulante di colore, sostenendo fossero miei, per paura l’arrestassero. Quante botte ho preso. Ho ucciso il diavolo. Io che di musica latinoamericana non avevo mai ascoltato un brano in vita mia.
Ho ucciso il diavolo.
Quando ho pesato le delusioni del mio giorno ed ho pensato che a qualcuno era andata ancora peggio. Riemerso da un mare malinconico, mi sono sentito asciutto.
Ho ucciso il diavolo.
Uscito da un inferno di aule, ho aiutato un’anziana a rincasare, distraendomi col suo sorriso grato.
Ho ucciso il diavolo.
Quando la tensione mi ha tolto la fame e la stanchezza esiliato a letto. Ho dormito, sognando altalene ed un prato di farfalle. Lontano da casa per una doccia calda, fuori dal mondo per non mostrare lacrima. Mi sono sentito solo eppure quanta gente non smetterò mai di ringraziare.
Ho ucciso il diavolo.
Quando riflettendo sui detrattori del mio ego smisurato, ho realizzato avessero ragione ad essere andati via, avrei fatto la stessa cosa.
L’ho ucciso.
Innanzi ad una scelta ho rimuginato su quanto avessi perso ma ho gioito perché comunque oh come mi ero divertito. Ho creduto a coloro che mi avevano fatto sentire speciale e mi è bastato spostare il cuore un po’ più in la per intuire che comportamenti e considerazione, a volte, erano stati uguali per tutti. Allora ho ucciso il diavolo perché, soppiantando tanta ipocrisia, ho capito che ognuno è speciale a modo proprio.
Ho imparato a stare fra gli uomini e credevo di farlo per bene. Non mi è stato riconosciuto nulla ed in quel momento ho nuovamente ucciso il diavolo. Perché mi sono convinto che c’è sempre un “meglio da fare”, da sovrapporre all’invidia e senza bramare di primeggiare, affamato di potere.
Al mio compagno di banco e di avventura ho regalato una rosa per un compleanno, lo stesso fiore che ho poggiato sulla sua lapide. Ho ucciso il diavolo con tutto me stesso perché è proprio vero, la morte non divide nulla.
Ho conosciuto la slealtà in ogni sua forma e, mio malgrado, ho scoperto che il male più grande lo ricevi dal verso cui hai indirizzato il tuo bene. Dunque l’ho ucciso quando, analizzando la violenza della mia reazione, ho provato brividi di commozione.
Nei miei giochi da bambino osservavo ci fosse qualcuno che non vinceva mai. Ho ucciso il diavolo, imbrogliando per dare gioia. Ancora oggi avermi battuto rappresenta un vanto ed io non rivelerò mai la verità.
Chilometri sotto il diluvio per una ragazza e senza alcuna risposta. Ho ucciso il diavolo perché nel tragitto di ritorno mi sono ripetuto “devo pure ringraziarla questa stolta!” Chi non ha mai lanciato i propri passi sotto la pioggia e fra i profumi del temporale, non può capire.
Ho ucciso il diavolo.
Quando nella burrasca l’unica via era uscire dall’angolo. Il pensiero andava al candore della mia stanza, dove fra fate e folletti mi sono sentito un vero Principe.
A volte si uccide il diavolo anche quando scopri un cuore da poeta in qualcuno che credevi completamente diverso.
Uccidi il diavolo quando dai la possibilità alla tua mente di cambiare idea, di vedere oltre, di capire di più!
Molto bella
Bellissima e particolare…come è il tuo stile che però proprio per questo è efficace. Il periodo ha bisogno di essere letto e riletto e così dall’immaginazione passa a sedimentarsi nell’anima. Ermetico (anche se non più di tanto), il verso esce con tutta la sua potenza dalla CAMERA CREATIVA dove tu comunque sei a tuo agio e felice….perchè come diceva Pascal: tutta l’infelicità degli uomini deriva da una sola causa e cioè non sapersene restare tranquilli in una camera!
…magari lo facessero in molti……
Bravo
Molto bella, intima e particolare come te! E’la nostra vita…. di chi uccide il diavolo ogni giorno…. di chi si cure le ferite con una lacrime, di chi come me leggendo si vede riflessa, come in uno specchio di acqua pura, in questo scorcio della tua Anima e ti conferma, uccidendo ancora una volta il diavolo, la sua Amicizia.
In questa chiave ogni esperienza si riempie del suo valore intrinseco dimostrando quanto valga la pena offrirsi alla vita…senza sconti…pienamente…comunque sia…
Un susseguirsi di esperienze e situazioni che hanno segnato nel bene e nel male la tua anima e dalle quali ne sei uscito comunque “vittorioso”.Con grande lucidità mentale e interiore hai avuto la forza di allontanare e quindi di “uccidere il diavolo” che cova dentro di te… noi i sentimenti più amari.
Ottimo …”cugi “..
Se puoi continua a scrivere versi che possano aiutare tutti coloro che ad oggi non sono riusciti ad uccidere il diavolo ed a far riflettere quelli che invece sono convinti di esserci riusciti ma che non sanno che il diavolo non si uccide una volta per sempre ma…quotidianamente.
Tanti sentimenti messi insieme che ognuno di noi almeno una volta nella vita ha provato e che ci hanno fatto diventare le persone che siamo.. Versi che denotano tanta forza di volontà e maturità, caratteristiche che non tutti posseggono. È un inno all affascinante viaggio misterioso chiamato vita,e al suo risponderle ogni volta che siano chiamati a farlo per poter poi dire: c’è l ho fatta….!!! complimenti 🙂
Caro amico mio,
mi sono veramente commossa……
È una poesia stupenda!!!!!!
Mi raccomando non perdere mai la tua umiltà e resta sempre così come sei.
A presto
Hai il cuore di un principe…Hai ucciso il diavolo..Hai vinto e vinci ogni volta che riesci ad andare oltre e trasformi tutto in poesia
Non è facile e ancor meno semplice fermarsi in tempo e capire che cedendo ad un istinto sbagliato al momento giusto non fai altro che alimentare una situazione spiacevole, magari…reagire con tutta la forza che hai per non compromettere situazioni e persone.
Sii fiero e orgoglioso non solo “di aver ucciso il diavolo” ma di aver scritto una poesia così bella e armoniosa alla quale come sempre vanno sempre i miei complimenti ….bravo bravo e ancora bravo.
E’proprio vero”ognuno è speciale a modo proprio” e ciascuno di noi dovrebbe provare ad “uccidere il diavolo”. Le tue poesie aiutano a fare una profonda introspezione !!! Complimenti. Sei bravissimo.
Credo che l’avvicinarsi alla poesia denoti comunque una sensibilità intensa e fuori dal comune e meraviglia come una persona apparentemente dedita ad altro possa invece sentire la voglia e l ‘ esigenza di esprimere il proprio pensiero attraverso tale forma.
Sorprendente ….
bisogna cominciare ad amarsi in prima persona… per poi gridare HO UCCISO IL DIAVOLO
Lo uccidiamo ogni volta che compiamo un gesto d’amore, lo uccidiamo trovando l’innocenza negli occhi di bambino ma.. Si perdona davvero il torto di un amico, il tradimento di un amore? Si supera la malattia di un padre o l’abbandono di una madre? Ci si passa sopra ma se poi si ha bisogno di chiudersi in una stanza x sentirsi sicuri, allora mi chiedo : lo abbiamo davvero ucciso il diavolo? Speriamo..
Molto bella, lascia pensare, bravo..
Sai una cosa ? Tu sei la dimostrazione di come dietro un atteggiamento apparentemente superficiale e disinteressato … a volte quasi arrogante si nasconda un animo così sensibile con una capacità strabiliante di esternarlo a parole … Sei davvero una bella persona …. molto ma molto di più di quella che appare o vuoi dimostrare … Grazie per le belle sensazioni che mi hai regalato con questa tua poesia ….
Per chi, a volte, ha combattuto fianco a fianco con te il diavolo, ogni parola è una poesia che ricostruisce i pezzi di un mosaico emozionale frastagliato.
quante volte il diavolo che uccidevo era parte di me.