Nato in questa terra, qui morirò. Senza timore di giudizi e fiero. Ciò che sono lo devo a questi sassi e grato al mare. La luna non è più bella altrove né il sole più caldo. Facile dimenticare, il dubbio diventa certezza in colui che ricorda.
Aggrappato ad una roccia, disegnata raffinata, logora ma invitta.
Giù le mani vili cialtroni e critici di ogni sorta, insolenti carnivori pronti a divorare i propri figli.
Sollevate i resti delle vostre putride carcasse, andate ad insozzare altri lidi. Non siete degni di nutrire capre e nemmeno dei maiali che avete ingrassato.
Qui è la mia terra e non mi muovo.
Spegnete i fuochi e nascondetevi, per voi non v’è memoria, inutili ed inquinanti parassiti.
La Madre Patria conservi un’altra storia, unica vera Vittoria.
Quando l’argomento è la tua terra viene fuori l’eccellenza
Letto e riletto non perché non ho compreso ma perché ogni parola ripetuta nella mente arriva doppiamente al cuore perché è’ chiara la tua amarezza il tuo disgusto a questa società ma non leggo la rassegnazione anzi rabbia e forza di ribellione …sempre e comunque non bisogna mai arrendersi come un guerriero avanti e solo avanti devi guardare
Le proprie origini non vanno mai rinnegate…. Bravo!
È difficile separarsi dalle proprie origini, purtroppo la vita ti mette in condizioni di dover fare delle scelte e tutte le volte che parti senti che tutto ciò che lasci ti appartenga più di quelli che invece restano. Bella
Già,la luna non è certo più bella altrove e il sole anche meno caldo…alcuni toni non mi rispecchiano, ma mi sento molto vicina a versi che rivendicano rispetto per una Terra che ha dato infinitamente più di quanto non abbia ricevuto, una Terra che dovrebbe recuperare la dignità che le appartiene per ciò che è stata, ciò che riesce ad essere nonostante tutto e ciò potrebbe essere se solo ne fossimo “veramente” più orgogliosi
Dalla tenerezza iniziale dei versi alla rabbia che trasmettono man mano che leggi. Un crescendo penetrante.