manifestonuovoIncatenato ad un ideale,
ho scritto le mie pagine più belle.
Afferrato da una mano,
ho stretto forte la mia vita.
Scagliato su di un fronte da soldato,
una guerra mai capita e senza fine.
La consapevolezza mi accompagna,
inutile coraggio in mezzo ai vermi.
Proietto il sorriso di una madre,
un faro nell’animo angosciato.
Ringrazio un inorgoglito padre,
incerto sono andato e ho combattuto.
Fra lingue sconosciute e mille occhi,
imbalsamato, eppur mi sono mosso.
La Patria mi ha premiato con fierezza,
adesso che son morto mi ricorda.
Il buio abisso, che mi ha reclamato,
non è poi così tanto spaventoso,
se, quando il cuore smette di pompare,
il conto ti presenta caldo amore.
Che l’odio l’ho lasciato andare via,
smettendo di lottare, ed ho vissuto.
La Legge, che il sangue ha generato,
si pone come chioccia alla nazione.
Adesso godo del riposo
insieme a eroi e vagabondi senza nome.
Fratello, dai un saluto a quella foto,
bloccata dentro a un gelido sorriso,
fra salme abbandonate con tristezza,
ma anche sola rabbia e immensa fama.
E se la Causa chiama in sua difesa,
io esco dalla pietra e ricombatto.