Ancor peggio della convinzione del no, l’incertezza del forse è la disillusione di un”quasi”. E’ il quasi che mi disturba, che mi intristisce, che mi ammazza portando tutto quello che poteva essere stato e non è stato. Chi ha quasi vinto gioca ancora, Chi è quasi passato studia ancora, Chi è quasi morto è vivo, Chi ha quasi amato non ha amato. Basta pensare alle opportunità che sono scappate tra le dita, alle opportunità che si perdono per paura, alle idee che non usciranno mai dalla carta per questa maledetta mania di vivere in autunno. Mi chiedo, a volte, cosa ci porta a scegliere una vita piatta; o meglio, non mi chiedo, contesto. La risposta la so a memoria, è stampata nella distanza e freddezza dei sorrisi, nella debolezza degli abbracci, nell’indifferenza dei “buongiorno” quasi sussurrati. Avanza vigliaccheria e manca coraggio perfino per essere felice. La passione brucia, l’amore fa impazzire, il desiderio tradisce. Forse questi possono essere motivi per decidere tra allegria e dolore, sentire il niente, ma non lo sono. Se la virtù stesse proprio nei mezzi termini, il mare non avrebbe le onde, i giorni sarebbero nuvolosi e l’arcobaleno in toni di grigio. Il niente non illumina, non ispira, non affligge, nè calma, amplia solamente il vuoto che ognuno porta dentro di sè. Non è che la fede muova le montagne, nè che tutte le stelle siano raggiungibili, per le cose che non possono essere cambiate ci resta solamente la pazienza, però, preferire la sconfitta anticipata al dubbio della vittoria è sprecare l’opportunità di meritare. Per gli errori esiste perdono; per gli insuccessi, opportunità; per gli amori impossibili, tempo. A niente serve assediare un cuore vuoto o risparmiare l’anima. Un romanzo la cui fine è istantanea o indolore non è un romanzo. Non lasciare che la nostalgia soffochi, che la routine ti abitui, che la paura ti impedisca di tentare.
Dubita del destino e credi a te stesso. Spreca più ore realizzando piuttosto che sognando, facendo piuttosto che pianificando, vivendo piuttosto che aspettando perchè, già che chi quasi muore è vivo, chi quasi vive è già morto!!!
LUÍS FERNANDO VERÍSSIMO “Quasi” (questa è una delle cose per le quali si dice “avrei voluto essere io l’autore”….non si può aggiungere altro)
dicembre 21, 2013
Quanto è vero tutto ciò….
“…manca coraggio perfino per essere felice…però, preferire la sconfitta anticipata al dubbio della vittoria è sprecare l’opportunità di meritare”.
Questo pensiero lo sento mio…e VADO AVANTI……….
…Ci sono sogni nella vita, per cui la voglia di lottare, di inseguirli, di desiderare, che i suddetti si realizzino….ti fa conoscere delle forze che pensavi non avere…ti fa esprimere pensieri e sentimenti, che pensavi appartenere ad altri. …in parte ciò è vero. ..li guardi. ..li osservi…li vedi scappare….dagli abbracci che non smetteresti mai di cercare. ….tenerli tra le tue braccia. ….stringerli al tuo petto. ..con la forza dell’amore. ..il senso di protezione. …che desideri tramandare con i tuoi gesti…..coccolarli dì baci. …ogni istante del giorno. …quei giorni che inesorabilmente passano come nulla fosse. …ti accorgi che crescono….ti somigliano. …li ammiri in ciò che fanno. …lotti quotidianamente per essere una persona su cui possano contare sempre. ..in ogni momento. ..nella gioie e nei momenti meno belli…..ci sarà sempre. …il loro papà. …perché l’amore verso i figli è infinito. ..come l’universo….la fortuna di essere padre. …il loro sorriso. …il loro sguardo. …sono il regalo più bello che un uomo può desiderare. …..e quando qualcosa non va. ….li guardo. ..mi basta un semplice. …pa’…..e tutto passa…..
Sembra di risentire la voce di un mito greco!
Ulisse?
Agamennone?
Paride?
Non so ma trapela una forza maschia certa e determinata.
E di fianco a questa un’incredibile sensibilità tipica dello sguardo femminile.
Ed ecco affiorare l’intelligenza di Atena, la duplicità di Medea, la tragicità di Giocasta.
Un mondo antico, rivestito di jeans e con problemi di precarietà lavorativa come quelli che appartengono a chi scrive per la sua età.
Un mondo nuovo riecheggiante di incertezza valoriale.
Solo altrui, però, e non pare di chi scrive!!
Lucia
Salve a tutti!!!
Vorrei anchio essere l´autore di questo testo pero purtroppo non lo sono, come non lo é il nostro bravissimo scrittore Luiz Fernando Verissimo, ma si una studente di una universita brasiliana, la quale e stata
Grazie per l’informazione e grazie per aver visitato il blog…..torna quante volte vuoi per altri commenti….grazie